Con un bel video Saverio Tommasi ha messo a nudo l’anima dei militanti leghisti, partito che purtroppo raccoglie consensi obbligando tutti ad ascoltare le proprie baggianate. Ogni volta che penso all’elettorato leghista penso ad un mio amico di Torino, persona che stimo per intelligenza ed equilibrio morale, disposto a scendere a patti con il folclore pacchianissimo e postmoderno di questo partito nel nome di una più efficiente distribuzione delle risorse pubbliche. A lui vorrei dire che non serve predicare un nebuloso “federalismo” per raggiungere livelli virtuosi di amministrazione della spesa sociale (che va difesa e assicurata in ogni forma statuale); basterebbe cacciare i politici che accettano una dose minima, seppur quotidiana, di crimine e disonestà per raggiungere i propri (e nostri però) obiettivi di riforma e sviluppo. Ma la lega si è dimostrata ancora una volta — ce n’era bisogno? — dalla parte dei politici untuosi e in odor di criminalità. D’altronde sta in un governo che ha donato navi con cui altri dittatori hanno sparato a pescatori italiani disarmati. Ma forse è successo troppo lontano dal “dio po”.