Il diavolo sembra essere stata un’ossessione di Blake. In The Great Red Dragon Paintings, dipinti tra il 1805 e il 1810, le immagini a commento dell’Apocalisse di Giovanni finiscono per celebrare un magnifico satana alato, cornuto come un ariete, tri-teste come un cerbero e maestoso come un grifone.
È questa una delle immagini più conosciute di Satana, recentemente portata al successo dal tatuaggione del serial killer dell’omonimo Red Dragon (2002) ossessionato dalle belle signorine e dalle opere di Blake. La serie di incisioni di Red Dragon è diventata inoltre un must anche per chiunque voglia aprire un sito dedicato al mondo dell’occulto o voglia illustrare una scatola di tarocchi (basta googlare).
Anche la serie incompleta delle illustrazioni per la Divina Commedia di Dante si concentrò soprattutto sulla main house di Satana: l’Inferno. E riecco il Diavolo anche nella serie di illustrazioni per il poema Paradiso Perduto. Per chi ha la mia età quest’ultimo è il titolo di un film cult del 1998, tratto da un racconto di Dickens, che parla, guarda caso, di un diavolo protettore e collezionista d’arte. Per Blake e per chi sia stato attento alle lezioni di letteratura inglese al liceo, è il titolo di un poema di Milton che descrive la caduta dell’uomo e la sua cacciata dal Paradiso Terrestre.
Devo ammetterlo, in queste rappresentazioni il diavolo sembra sia capitato sulle pagine per caso, ritratto come un giandone nudo che svolazza sopra i due protagonisti -Adamo ed Eva- in compagnia di un sempre più attorcigliato serpente. Ma chi può mai dirlo: se il diavolo esiste e cammina in mezzo a noi, forse ha proprio l’aspetto di un giandone.