The prisoner records/Audioglobe, 2013
I Lava Lava Love sanno molto bene come si confeziona un disco pop coi fiocchi.
Lo dimostra perfettamente questo Au Printemps – secondo lavoro dopo A Bunch of Love Songs and Zombies del 2011 – che in dodici veloci tracce attraversa sessant’anni di musica leggera, andando a pescare a piene mani da quegli inesauribili serbatoi di melodie e armonie che portano il nome di Beatles, R.E.M, Madonna e Abba.
Molte sono le cose che colpiscono di questo lavoro: in primis le trame vocali, cristalline e lucenti, messe in piedi da Florencia Di Stefano e Vittorio Pozzato che come novelli Neko Case e A.C. Newman giocano a inseguirsi e riabbracciarsi in melodie accattivanti e trascinanti. Vero e proprio punto di forza del disco. Con quella voce, comunque, la Di Stefano potrebbe tranquillamente infilarmi un pugnale nel costato e stamparmi un sorriso ebete in faccia. Bravissima.
In secundis gli arrangiamenti: mai invadenti, sempre azzeccati che riescono dare il giusto tiro alle tracce. Poi, naturalmente, c’è la qualità delle canzoni: sono immediate, colorate e hanno il pregio di non stancare, anzi vi stupirete di quanto sarà facile ripremere play alla fine del disco. Si vede che i ragazzi ci hanno lavorato su a lungo.
Di sicuro brani come (Your heart is) beating the wrong time o Don’t try to get in my life non avrebbero trovato difficoltà a trovare posto sul capolavoro, a mio parere, dei The New Pornographers Twin Cinema. Right in time abbraccia i R.E.M giusto in tempo per vedere la luce alla fine del tunnel (The light at the end of the tunnel), rendersi conto che nevica pure all’inferno (It snows in hell) e di accorgersi infine di odiare quest’estate che tutti invocano a gran voce (I hate the summer).
La primavera non è ancora arrivata è vero, nemmeno qui in Sardegna dove imperversa da settimane una perturbazione che non sembra avere mai fine, ma queste dodici canzoni cantate e suonate con dolcezza e perizia possono certamente scaldare un po’ le vostre membra.
Consigliatissimo.