Seahorse Recordings, 2013
Dopo l’ottimo omonimo EP datato 2010, i Drama Emperor arrivano all’esordio sulla lunga distanza con Paternoster in Betrieb.
Il trio marchigiano nei trenta minuti scarsi del disco galleggia tra il post-punk e la no-wave, guidato in questi insidiosi mari dai numi tutelari e vere e proprie stelle polari Gary Numan e Jaz Coleman, dimostrando carattere e idee chiare. Teknicolor è una frustata urticante ed esplosiva con la sua deflagrazione centrale, Sing Sing Sing – unico momento italiota del lotto – è incalzante ed energica, la teutonica Aber, scelta come singolo apripista, è un tributo d’amore per i maestri Kraftwerk, Second Floor è invece affascinante e addolcita dal sax di Stefano Zoppi, ospite insieme a GianMaria Annovi e Saele Valese delle recordin’ session.
La mano di Paolo Messere e quella dell’esperto Martin Bisi (già al lavoro con Sonic Youth e Swans) in Teknicolor fanno il resto: il disco difatti suona bene, non ha cali qualitativi e si attesta sempre su livelli alti, segnale di attenzione ai dettagli.
La stoffa ai Drama Emperor non manca: c’è qualche angolino da smussare, qualche linea vocale da risistemare qua e là, ma la difficile prova dell’esordio si può dire superata egregiamente.
Ora non ci si deve adagiare sugli allori o sentirsi appagati, è qui che arriva il bello.