Stefano Biagianti – Gruppo Antimafia Pio La Torre Rimini
Corleone, 8 lettere che ogni volta che vengono pronunciate evocano in coloro che le ascoltano storie di sangue, omicidi, stragi e ricatti allo Stato.
Eppure Corleone non è solo mafia, come pensano in tanti.
Corleone, quella vera, è molto di più: Corleone è speranza, Corleone è onestà, Corleone è riscatto.
Ti entra dentro, Corleone, in modo bellissimo e inaspettato: con tutte le sue contraddizioni e con gli sguardi penetranti dei suoi abitanti che appena ti vedono (o meglio, ti squadrano) sanno che non fai parte di quel pezzo di Sicilia e sanno anche che sei lì per lavorare e mischiare il tuo sudore a quello dei soci delle cooperative che gestiscono i terreni e i beni confiscati a Cosa Nostra, a Provenzano, a Riina, ai Lo Bue, ai Grizzaffi e a tutti i mafiosi che infangano ancora il buon nome di questo bellissimo comune e dei suoi cittadini onesti che vanno avanti nonostante tutto e nonostante tutti.
Corleone è un’amante affascinante e gelosa e ogni volta che la saluti per tornare nella città che chiami casa si prende un pezzetto di te, sempre più grande, lasciandoti andare sempre più innamorato e sempre più bisognoso di tornare ad abbracciarla.
Ogni volta che torni a Corleone ritrovi quel pezzo di te che hai lasciato in prestito la volta precedente ai soci della Cooperativa e tra le mura di Casa Caponnetto e spesso non lo riconosci perché, come per i vigneti, Salvatore, Mario, Gino, Calogero, Bernardo, Franco, Totò e Giuseppe lo coltivano e te lo restituiscono accresciuto di nuove conoscenze e di voglia di fare, rendendoti sempre più maturo e consapevole.
Ma Corleone non prende solo, sa dare tanto a chi è in grado di ascoltare e comprendere le storie della sua gente dalle mani ruvide.
Corleone è casa mia.
Immagine: Paolo Polacchini